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Capitan Skyhook, la prima invernale

20.03.2020   |  Civetta  |  Racconti  |  Reportage

"Quel sole del tardo pomeriggio è stato irreale: per un momento si è passati dal freddo al tepore... ultima grande gioia prima della rocambolesca discesa in doppia, lungo una via che sale tutto, tranne che dritta..." - Nicola Tondini

 

Proprio ieri correva il 10° anniversario della prima ripetizione invernale della via Capitan Skyhook, sull'altrettanto mitica Nord Ovest del Civetta!
Salita firmata da Nicola Tondini e Alessandro BaùQui di seguito i loro ricordi a 10 anni di distanza.
(Non perdetevi i "dietro le quinte"!)


Nicola Tondini:

La prima salita fatta in cordata con Alessandro Baù 10 anni fa... il 19 Marzo 2010: Capitan Skyhook alla Nord Ovest del Civetta. Una corsa iniziata sci ai piedi, dal rifugio Coldai alle 2.00 di notte e terminata 28 ore dopo sempre al medesimo rifugio. Ci eravamo sentiti per varie settimane per tentare un sogno ancora più ardito (che poi realizzammo nel Febbraio del 2012: la prima ripetizione invernale della via Kein Rest von Sehnsucht, sempre alla Nord Ovest del Civetta). La voglia di un'avventura era tanta. Ad inizio settimana ci sentimmo per mettere in cantiere una ripetizione veloce, in giornata.. ci auto-convincemmo che era possibile tentare il colpo sulla difficile Capitan. Ale l'aveva fatta in solitaria in estate (tanto di cappello... era la seconda ripetizione della via), la conosceva. "Si può fare..", mi disse. "...in qualche modo riusciremo a scenderci in doppia..:" E allora pronti via. Arrivammo alla fine della via all'imbrunire: entusiasti e felici. Poi fu una grande avventura scendere in doppia e fare a ritroso l'infinito zoccolo: una corda abbandonata in parete (incastrata attorno ad uno spuntone, finché stavamo recuperando le corde delle 6° doppia) e una risalita di notte per sbloccare la penultima doppia, che non ne voleva sapere di venire (usavamo una mezza e il cordino di recupero). Arrivammo alle prime luci del giorno successivi base della parete, dove avevamo lasciato gli sci. Eravamo sfiniti: per essere veloci avevamo portato via il minimo indispensabile da bere e mangiare. L'ultimo sorso di tè e l'ultimo boccone lo prendemmo alle ore 20,00 della sera precedente.

Nelle foto: Alessandro mi segue sulla ripidissima parte alta dello zoccolo e io lo raggiungo a metà parete con lo sguardo che si perde sulle compattissime placche che lo sovrastano.

Alessandro Baù:

Esattamente dieci anni fa con Nicola Tondini abbiamo completato la prima salita invernale in giornata di Capitan Sky Hook sulla parete nord ovest del Civetta. Renato Pancera e Mauro Valmassoi mi hanno a lungo inspirato con la loro straordinaria salita invernale e in giornata del diedro Philipp Flamm realizzata 22 anni prima. La Parete delle Pareti d’inverno è cosa seria. Oggi Capitan è diventata una classica d’alto livello ma, al tempo, aveva solo 2 ripetizioni realizzate in più di vent’anni: una della cordata Mittersteiner/Hall e la mia solitaria.
Mi ricordo, come se fosse oggi, quel mix di paura e attenzione che mi ha accompagnato slegato sullo zoccolo, lo scalare tutto il giorno in un congelatore senza materiale da bivacco ma, entusiasti a tal punto da salire più veloci di quanto pianificato. A fine giornata è arrivato anche il sole ed ha funzionato come la motivazione aggiuntiva che ci serviva per completare la salita e scendere al sicuro a valle.
E’ stata a prima vera salita che ho fatto con Nicola, non male come inizio!

 

DIETRO LE QUINTE:

Alessandro: quando siamo tornati alla base dello zoccolo ci siamo seduti per riposare/dormire. Dopo un po' ci alziamo per tornare al rif. Coldai e nell'alzarmi mi cadono i guanti nuovi della BD, ruzzolano giù per il pendio di neve; con tanto sacrificio (forse oggi non l'avrei fatto) decido di scendere a prenderli e ci separiamo. Per rientrare facciamo 2 tracce parallele, ad un certo punto non vedo Nicola, cerco meglio e lo vedo steso a dormire sci ai piedi!!!!

Nicola: ricordo benissimo... mi sono addormentato sul pendio, come se non ci fosse un domani. Mi sono svegliato solo perché ho sentito la voce di Ale che mi chiamava.